FYR artecontemporanea
 
TINA VAIRA
“Il senso della natura”


TINA VAIRA è nata a Pozzuoli e dopo la sua prima formazione fiorentina, ha proseguito l’attività artistica a Napoli, dove ha tenuto numerose mostre personali, e di recente una antologica tenutasi alla Casina Pompeiana, patrocinata dal comune della città.
Numerosi critici hanno scritto sul suo lavoro, fra questi citiamo Mariano Apa, Luciano Caramel, Ela Caroli, Carlo F. Colucci, Vitaliano Corbi, Gino Grassi, Emilio Notte, Michele Prisco, Paolo Ricci, Ugo Piscopo, Antonello Trombadori, Lea Vergine, M. Vitello


Tina Vaira si presenta oggi, in piena maturità artistica, nella sua città di adozione e di formazione, Firenze, dove tuttora soggiorna periodicamente. La pittrice napoletana, infatti, ha frequentato qui, negli Anni Cinquanta, il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti, allieva di Ugo Capocchini e in stretta vicinanza con Primo Conti e Quinto Martini, Ottone Rosai ed Emilio Notte; queste esperienze altamente formative sono le solide fondamenta su cui si è costruita ed è cresciuta la sua pittura, personalissima e di rara sensibilità, di cui le opere in mostra – una ventina di dipinti a olio su tela di iuta, di cui alcune nuovissime e inedite – rendono conto.
Si parte dagli Anni Ottanta, dagli anni cioè in cui Tina Vaira decanta e purifica le esperienze formali precedenti in una nuova sintesi pittorica, dove percezione del reale, emozione, introspezione generano forme nuove, che non rappresentano ma alludono e reinventano liberamente il referente reale da cui hanno origine. La tela di iuta, talvolta lasciata a vista nella sua nuda sincerità, è il supporto prediletto che assorbe e si impregna del colore ad olio, steso seguendo flussi di coscienza e di emozioni, come onde di energia: ciò che Lea Vergine aveva già colto nelle opere figurative di Tina Vaira quando, negli Anni Sessanta, scriveva di “una ricerca che va nel profondo della materia e la restituisce riscaldata da un’umanità umile e toccante”, si conferma pienamente nel raggiungimento di un nuovo equilibrio e di una nuova libertà formale ed esistenziale. La pittura di Tina Vaira, che pratica con altrettanto amore e sapienza anche l’acquerello e il pastello, si svolge per cicli, in un percorso ininterrotto come la vita stessa: “Storie d’infanzia” (1981-1983), “Grottesco Floreale” (1984-1987), “Bioritmi” (1989), “Assoluto naturale” (1993), “Memoria e Fuga” (1999), “Ritorni” (2001-2002), sono titoli emblematici di una concezione pittorica che, pur in una continua evoluzione formale, si muove costantemente a partire da emozioni che la memoria trasfigura, da un intatto stupore di fronte al mistero della vita e della natura di cui Tina Vaira continua a interrogare il senso.

Firenze, Gennaio 2006 - Giuliana Videtta

 

Galleria FYR - Borgo degli Albizi 23 - 50122 Firenze 00 39 055 2343351 orario visita :16:00 - 19:30 (chiuso lunedi)