La giovane associazione culturale Omphalos presenta negli spazi
del FYR in Borgo degli Albizi 23 Firenze, la mostra dal titolo
MUTA PELLE, dedicata a giovani artisti provenienti dall'Accademia
delle Belle Arti di Firenze. Una nuova occasione per constatare
l'impegno verso uno studio ed un ricercare tutto personale nei
confronti dell'immagine e dei suoi componenti: composizione, materia,
estetica, contrasti, riscontri.
.infaticabile creatore di immagini, Manuel Perna, con la pulita
discrezione che lo caratterizza, traccia poesie leggere, immagini
allucinate in strutture solide e semplici. Volti che quasi scompaiono
nella materia pittorica riportati a galla da rigorosi tratti e
dalla sicurezza di esserci, finche tanti occhi li dividono e collegano
al mondo. Oppure piccole presenze tenute insieme da emozioni colorate,
affinità elette dell'artista a mezzo di comunicazione;
Francesco Galano raccoglie suoni (anche del corpo), li campiona,
crea tracce, le unisce e le scambia per avere un brano. Pensa
che queste particelle possano creare una nuova musica, non convenzionale
soprattutto perché non è creata dall'artista, ma
si produce da se, si evolve in un infinito suono che non si ripete,
che si fonde alle immagini circostanti dando intero spazio alle
possibilità combinatorie. Muta sempre, senza giudizio,
scopo morale, solo per mutare;
Aiello Tommaso, giovane artista genovese,esprime emozioni "colorate";
sovrapposizioni di colore, linee, forme e sfumature comunicano
ordine nel caos facendo riferimento all'essenzialità dell'arte
Giapponese contaminata da stili e tendenze artistiche attuali.Il
lavoro si sviluppa sottraendo,attraverso l'uso dello scotch, tonalità
cromatiche da semplici riviste quotidiane.
Si può dunque trovare in questo lavoro una certa tipologia
di arte "povera", che, permette però di ottenere
effetti grafici altrimenti molto difficili da ricreare con le
normali tecniche tradizionali;
Pittrice, scenografa, studiosa della comunicazione, Tatiana Villani
si occupa di arte e teatroterapia; cerca attraverso il potere
cromatico e materico dei suoi lavori di creare un linguaggio.
Un ponte che unisce i movimenti interni delle coscienze altrui,
in particolare in questa esposizione parla di lacerazioni, ulcerazioni
che si devono rimarginare, della speranza che questo avverrà.
Vuole toccare corde comuni per creare una risposta collettiva.
Giovanni Paolo Rende, in breve una persona intellettivamente
"attenta" alla costruzione-costrezione tecnica dell'eterogeneità
dell'immagine. Parla, nei collages presentati in "Muta pelle"
, la lingua di 100 occhi, labbra, denti, logos, simboli, strumenti,
lettere mute per una Babele comunicativa che mostra il collasso
della relazione esistente tra ciò che è l'immagine
e il segno; incessantemente la interroga, senza a volte lasciarla
tale, in un CUT-UP di motivazione significazione;
Le fotografie di Sandro Vernamonte realizzate attraverso la più
antica macchina fotografica, quella a stenopeica, e stampate a
mano in bianco e nero, fanno emergere il senso dell'inquietudine
dell'isolamento, della tentata evasione dell'anima dal corpo.
Quest'attimo di fuga,grande protagonista della contemporaneità,
raccolto nella lunga immobilità di un'esposizione, è
un documento importante.