Si inaugura il 13 maggio 2007 alle ore
19
alla galleria FYR arte contemporanea
Via Borgo Albizi, 23 - Firenze
In tanti
lo hanno amato, stimato e apprezzato profondamente. Chi lo ha
conosciuto veramente parla della sua grande umanità con
commozione. L’ uomo Ottone Rosai non ha avuto vita facile ma la
grandezza dell’artista è nel patrimonio artistico del Novecento.
E’ stato un ‘maestro’ come pochi altri e ancora oggi abbiamo le
testimonianze affettuose dei suoi allievi e amici di vita che lo
ricordano con immutato rimpianto.
Franca Barbara Frittelli è stata la giovane ed unica ragazza a cui
fu concesso di stare nel gruppo dei ‘rosaiani’. La sua grande
passione era la pittura e in Rosai trovò il maestro d’arte e di
vita a cui dedicò, dieci anni fa, un bel libro di ricordi e
testimonianze di un’epoca in cui intellettuali, artisti e poeti
animavano i caffè storici fiorentini.
Nel 1956 arrivò a Firenze il giovane americano Ken Tielkemeier con
l’intento di seguire i corsi di Rosai all’Accademia di Belle Arti;
aveva visto un suo quadro a Brera e ne era rimasto affascinato.
Conobbe Franca Barbara, si sposarono e condivisero una vita
consacrata all’arte.
Fra gli amici dell’epoca, con Dino Caponi condivisero gioventù e
sogni.
C’era proprio Dino quel giorno in cui, improvvisamente, Rosai morì
ad Ivrea, il 13 maggio 1957. Il giorno dopo si sarebbe inaugurata
una grande mostra: il primo grande vero riconoscimento al maestro
Ottone Rosai di Firenze.
Sono passati cinquant’anni. La galleria FYR – FOYER DEGLI
ARTISTI rende omaggio al valore di un pittore che ha influenzato
generazioni di artisti, che ha lasciato tracce di una personalità
forte e poetica, che ha rappresentato la toscanità coi suoi scorci
appena accennati, colori intensi, cipressi solitari e uomini della
strada, giocatori di toppa: l’uomo semplice con la sua solitudine.
Così lo ricorda oggi Franca Barbara Frittelli: “Ottone
Rosai, pittore universale, uomo di grande umanità, maestro
generosissimo. Studiare con lui era vivere, respirare lo stimolo
dell’arte. Aspettava, come diceva, “il miracolo”; guardava tra uno
studente e l’altro con apprensione, a volte con avvilimento. Il
suo aiuto era nello spirito, non toccò mai la tela di uno
studente; diceva ad un tratto a tutta la classe: “oh, ma il bianco
non lo usa più nessuno?”, e questo raddrizzava la schiena a tutti
noi. Un maestro che ti dava con calore umano la mano della
fiducia.”
La mostra è costituita principalmente dalle opere di Franca
Barbara Frittelli e Ken Tielkemeier a cui si affiancano Dino
Caponi, Enzo Faraoni, Nino Tirinnanzi e Vladimir Kara.
Galleria FYR - Borgo Albizi, 23 - 50122 Firenze - 00 39 055 2343351 |