Dopo un lungo periodo di assenza dal panorama espositivo FRANCO
LENZI si ripresenta con una mostra antologica alla galleria FYR.
Un’occasione rara per seguire il percorso stilistico
dell’artista attraverso le opere più importanti e
rappresentative realizzate dagli anni Sessanta ad oggi.
L’arte di Lenzi si caratterizza per un linguaggio ispirato alle
Avanguardie europee degli anni 50-60 ma anche, e soprattutto, in
un dialogo diretto con l’eredità storica lasciata da Picasso e
dal Cubismo. Artista duttile, Franco Lenzi ha orientato la sua
ricerca verso un uso eclettico delle tecniche, dei linguaggi e
degli stili, dedicandosi alla pittura su tela, alla pittura
murale, alla scultura in legno, in marmo e in bronzo e alla
ceramica ed alla grafica, sempre con pari impegno e
sperimentalismo formale.
Particolarmente interessanti i quadri astratti realizzati
negli anni Settanta, dai colori accesi e intensi. Altrettanto
suggestive le sculture in legno realizzate tra gli anni Ottanta
e Novanta che rivelano uno studio attento della scultura arcaica
e primitiva.
Per quanto riguarda i soggetti rappresentati, si nota nelle
opere di Lenzi un interesse ed una attenzione particolare verso
il soggetto femminile e, soprattutto il rapporto
“meta-pittorico” tra l’artista e la modella, raccontato da Lenzi
con grande libertà interpretativa e carattere personale.
Altre volte la sensibilità di Lenzi si esprime attraverso la
narrazione pittorica di temi duri come la violenza, la
sopraffazione e il dolore; egli, spesso, trae ispirazione da
tragici fatti di cronaca come nell’opera Ricordo di
un’alluvione.
Lenzi ha una naturale tendenza all’astrazione e alla
stilizzazione delle forme e si avvale dei rimandi delle
avanguardie storiche per trasmettere più forza alla sua arte,
per riempire di simboli e citazioni le sue opere e per esprimere
una propria soggettiva visione del mondo, sempre attenta,
meditata e dai profondi contenuti.
Nato a Savona Franco Lenzi ha poi vissuto e lavorato a Pisa per
molti anni. Ha iniziato l’ attività artistica nel 1959,
partecipando a diverse mostre ed esposizioni e di lui hanno
scritto autorevoli critici d’arte. Negli ultimi decenni ha
scelto di vivere appartato, in un borgo medievale nei pressi di
Stia, un paese antico, circondato da un grande bosco, un
ambiente che ha influenzato la sua creazione artistica verso un
ritorno all’arte figurativa.