RECLAMATION
Inaugurazione: 13 Ottobre 2005 18:00 - 22:00 pm
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Curatore: Jason Waite
Una selezione di artisti internazionali, consolidati ed emergenti, curata
da Jason Waite, per investigare sul tema contemporaneo della 'rivendicazione'.
'Reclamation' è un punto di riferimento attraverso il quale gli
artisti indagano sulle origini di identità, società e
tessuto urbano. In un mondo in cui l'ibridazione è in continua
crescita, come si definisce l'unicità di origine e di tradizione?
Rivendicare queste istanze implica quindi la ri-appropriazione di qualcosa
ottenuta, cambiata e che ora si vuole restituire al suo proprio stato
originale. Ma la trasformazione nega la possibilità di ritorno
all'origine e quindi il risultato finale sarà solo un fac-simile
di ciò che era. Gli artisti di questa mostra presentano una nuova
prospettiva sulla relatività della tradizione.
I ritratti monumentali del 'barone bianco' Bobo Ivancich ritraggono
il poeta Ezra Pound nella tumultuosa fine della sua vita, mettendo in
parallelo la disgrazia del poeta con la caduta della propria nobiltà.
La profonda empatia di Ivancich con Ezra Pound è palpabile ed
entrambi i soggetti cercano un recupero di identità. Il vecchio
poeta è messo a confronto con un ritratto del discutibile bardo
moderno, il rapper 50 Cent.
La forte installazione di Aristides Ureña Ramos, artista panamense,
riflette sul nostro stato di prigionia e su come la società sia
sempre più circondata da crescenti paure; facendo riferimento
alla sua personale esperienza di terrore in America Latina pone uno
specchio polemico davanti alla società.
Il newyorkese Thomas Callahan esplora le origini dei materiali 'primordiali'
dell'uomo moderno. Utilizzando resine plastiche, l'artista investiga
le proprietà fondamentali del materiale mentre i sensi sono attratti
da una sontuosa tattilità. La 'pseudo-scienza' è ulteriormente
parodiata dalle eleganti cornici mettendo in correlazione il reale con
l'apparenza.
Michael Patrick Edwards si spinge attraverso le frontiere tecnologiche
fondendo colori e linee e mescola l'essenza della pittura con colori
digitali per generare un'esperienza eterea, rivisitando i fondamenti
della visione.
Gli interventi pubblici di Nicola Martini appaiono come dei miraggi
urbani che risvegliano gli abitanti dalla loro abituale sonnolenza.
Installando una serie di neri monoliti in varie parti della città,
dall'affaccendata piazza S. Spirito agli insediamenti nei sobborghi
dei nuovi immigrati. Queste forme ridefiniscono gli spazi pubblici incoraggiando
una nuova interazione tra gruppi sociali e l'ambiente.