La Galleria FYR, Borgo degli Albizi 23 - Firenze, inaugura il
29 aprile 2005 la mostra personale dell’artista marchigiana
Annamaria Alessandrini. La mostra ha il patrocinio dell’Associazione
Amici della Natura Morta Italiana.
Frutti disposti delicatamente su drappeggi di bianco immacolato,
vasi in terra cotta e bottiglie di vetro che ricordano con garbo
le composizioni morandiane, introducono lo spettatore nell’universo
silenzioso ma attento di Annamaria Alessandrini. La scelta dei
soggetti è quasi ascetica, minimalista nella disposizione
degli oggetti lasciati a volte in un disordine studiato, in rigoroso
allineamento oppure in un precario equilibrio .
Ma all’attento osservatore non sfuggirà che l’uso
dell’ambiente tradizionale della natura morta va oltre una
semplice rappresentazione minuziosa della realtà poichè
nella pittura dell’Alessandrini, il silenzio delle cose
ha da dire più che tante parole. Nel trattare il colore,
delicato e cremoso, l’Alessandrini prova di toccare la purezza
della cosa stessa, caricandola di un’intensa forza emozionale.
Il contrasto fra materie fragili e robuste, il raffronto fra natura
e oggetti creati dalla mano dell’uomo, offre una visione
metaforica, poetica, una realtà racchiusa nello spazio
scenografico rappresentato dai luminosi candidi panneggi.
Nell’atmosfera serena, sospesa, dove gli oggetti della
quotidianità, una teiera, una bottiglia di latte, diventano
protagonisti assoluti, ci si riprende il tempo di guardare, di
instaurare il dialogo con il quadro. Si ritrova sopratutto un
ritmo interiore, il ritmo della pittura e della sua faccenda lenta.
La mostra proporrà 32 opere fra gli ultimi lavori ad olio
e tecnica antica dell’artista.