La rassegna di mostre
che si terranno alla galleria FYR dal 6 novembre al 27 novembre
2010 comprende tre incontri, sei esposizioni personali abbinate
in un dialogo a due, una collettiva per lintero periodo,
un video ed un libro presentati in conclusione, non a chiudere
un ciclo, ma a suggerire, attraverso il dibattito, ulteriori
chiavi di lettura e di lavoro. Si tratta di artisti di generazioni
diverse che non fanno gruppo, ma che si confrontano
da anni condividendo una comune origine territoriale e varie
esperienze creative, solitamente privilegiando gli spazi del
dibattito culturale e civile più che i luoghi del mercato
dellarte. Ogni settimana due personalità, di età
diversa, sono messe a confronto, ne emerge una possibile mappa
dei linguaggi visivi della contemporaneità dove coesiste
la consapevolezza del proprio retroterra culturale con lindifferenza
per lo slogan gridato e lattenzione critica ad ogni mutamento
della società.
Si apre la rassegna
con la doppia personale di ANDREA DAMI e LUCIANO BARALE, due
artisti per i quali la ricerca della composizione di forme e
materiali è strumento primario della comunicazione. Andrea
Dami ha lavorato per anni con lamiere intonate, lamiere sonanti.
Non soltanto presenze estetiche con le quali dialogare visivamente,
ma opere che chiedono al fruitore di interagire, perché
percuotendole si crea un divenire sonoro che dà luogo
a emozioni coinvolgenti. Per di più Dami, per ottenere
intonazioni diverse, caratterizza la superficie con saldature
e graffiture che disegnano le riflessioni dell'artista:
dal perimetro al quartiere, dalla piazza alla città.
Le farfalle fissate sulla superficie, grigie o colorate, stanno
a indicare che la natura può morire o sopravvivere, dipende
dalla volontà dell'uomo. Questo sul metallo come sulla
carte.
Barale si concentra sulla continua ricerca di un sottile equilibrio
compositivo e cromatico, metafora di una ricerca esistenziale,
dove elementi geometrici, figurativi, texture e segni grafici
dal valore materico si alternano in un gioco di contrappesi
e ed interdipendenze come di persone in dialogo.
Con la successiva
mostra di GLORIA CAMPRIANI e CRISTIANO COPPI, che verrà
presentata sabato 13 novembre, la riflessione sul rapporto delluomo
con lambiente si fa più serrato. Gloria ci presenta
un raffinato intrecciarsi di fili dalla cui orditura emergono
elementi naturali e frammenti pittorici come archetipi visivi.
Opere realizzate con materiali della contemporaneità
che ci rimandano ad una germinazione primigenia. È la
terra che, dopo essere stata distrutta dall'opera dell'uomo,
sta rinascendo?.
CRISTIANO COPPI ci presenta la sua più recente ricerca,
oscillante fra rappresentazione e presentazione.
Il ventre della città contemporanea genera una nuova
iconografia, così come le foto satellitari di aree urbane
periferiche si dissolvono in forme evocanti una biologia dinvenzione.
Ciò che può apparirci come una nuova forma pittorica
si rivela piuttosto un'operazione di tipo concettuale che affronta
con ironia le problematiche della sostenibilità dellambiente
antropizzato.
Nellultima
esposizione, che si terrà sabato 20 novembre, saranno
protagoniste le opere di DONATELLA GIUNTOLI e ROBERTO AGNOLETTI
in una sorta di confronto diacronico. Di Donatella Giuntoli
vengono presentate alcune ricerche visive degli anni 80,
poco conosciute al di fuori di una ristretta cerchia di cultori,
che assurgono però al ruolo di prerequisiti indispensabili
per la comprensione del lavoro degli altri autori qui presentati.
Risulterà così chiaro che il Di-Segno di Roberto
Agnoletti rinuncia a rappresentare per presentarci la nostra
cultura di memorie visive, il perdurare delle immagini nella
memoria individuale definisce una base linguistica condivisibile
e ogni comunicazione interpersonale, indipendentemente dallo
strumento (lingua parlata o scritta, suono, immagini) è
capace di riattivare selettivamente quellenciclopedia
visiva che ognuno si porta dentro di sé. È questa
consapevolezza, più che unaffinità stilistica,
che spinge questi artisti a confrontarsi sul proprio operato
e con quello di chi li ha preceduti, come lamica Donatella
Giuntoli, prematuramente scomparsa nel 2005, ma qui considerata
come una voce tuttora viva.
La rassegna si concluderà
il 27 novembre con la presentazione del libro FLAVIO E DAVID
Il corpo come sema dellanima e del video dallo
stesso titolo realizzato da ANGELO SABATO sullopera
di FLAVIO BARTOLOZZI, interverranno alcuni degli autori presenti
nel volume: Ugo Barlozzetti, Alessandro Pagnini, Andrea Bolognesi
e Roberto Agnoletti.
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