La mostra è presentata dal critico d’arte Umberto Putzu
In questa terza mostra personale alla galleria FYR, Nejdet Vergili propone al
suo affezionato pubblico fiorentino un gruppo di opere di ultima realizzazione
in cui emerge la costante dell’individuo nel suo rapporto con lo spazio infinito.
Un tema che da sempre coinvolge l’opera di Vergili e che ora codifica con il
tema del ‘gioco’, inteso come sublime espressione di libertà, bisogno ‘primario’
dell’uomo contemporaneo. Una ricerca di sé nell’immenso che lo circonda.
“Con Nejdet viviamo un viaggio al di là dello spazio e del tempo, tra oriente ed
occidente, realizzato con un uso consapevole della tecnica pittorica, come naturale estensione della sua personalità. I suoi colori, in continua dissolvenza, riflettono una dimensione estetica elaborata con eleganza, dove l’arte diventa come un “sentire”.
Nelle sue opere le forme attraversano una continua metamorfosi tra sogno,
immaginario e reale, trasmettendo delle visioni di spontanea naturalezza, in aulica armonia. Continui giochi di colore si alternano tra sfumature, fraseggi, dissolvenze,luci ed ombre, in continuo lirismo.
I paesaggi interiori di Nejdet ci trasmettono quella consapevolezza della vita, quando è sospesa nell’attimo, come un gioco in libertà che a noi troppo spesso sfugge”.
La mostra è composta da venti opere su tela di varie dimensioni. Sono opere di
intensa e poetica suggestione che introducono lo spettatore in uno scenario senza
confini in cui perdersi per poi ritrovarsi.
Nejdet Verigili vive ed opera ad Istanbul come artista indipendente. E’ nato nel 1954 a Bafra, villaggio anatolico sul Mar Nero. Nel 1980 si è laureato presso la Facoltà di Pittura delle Belle Arti di Istanbul.
Le sue opere sono in numerose collezioni pubbliche e private in Turchia, in cui è
riconosciuto fra gli artisti di maggio rilevo.
Dopo la presentazione, performance degli attori Lavinia Perissi e Matteo Masi. |
