Opere di
grandi dimensioni testimoniano lattività artistica
di Gao Yang, in cui amore e vita per larte, abilità
tecnica e poetica personalissima si fondono in ununità
compositiva fatta di assemblaggi di vari materiali, sovrapposizioni
di oggetti intrisi e circondati da generose masse di colore
intenso, la cui forza emotiva diventa interpretazione di una
storia, cronologia di momenti vissuti, in una parola il Diario
che dà ragione del titolo.
Gao
Yang, originario della Mongolia Interna, dopo aver frequentato
in Cina lAccademia di Belle Arti ed aver ricevuto premi
dalla commissione accademica per la pittura ad olio, si avvicina
allesperienza artistica del Villaggio Orientale di Pechino
dove inizia a sperimentare nuovi linguaggi stilistici. Insieme
ad altri artisti del
Villaggio Orientale, organizza nel 1995 la performance: Come
aggiungere un metro
ad una montagna anonima, le cui immagini verranno poi
esposte alla Biennale
di Venezia nel 1999 e diventeranno di fama mondiale.
Dal 1998
al 2001 Gao Yang vive e lavora in Italia, a Torino, dove approfondisce
la sua formazione, entra in contatto con i movimenti artistici
italiani contemporanei e produce numerose opere dove sono presenti
caratteristiche di entrambi gli ambienti culturali, italiano
e cinese.
Nel 2002
ritorna in Cina e si stabilisce a Song Zhuang, villaggio artistico
di Pechino Est, luogo ideale in cui lavorare con intensità
e totale dedizione ad una nuova ricerca stilistica. Il legame
tra le due culture è evidente nei suoi lavori, Gao spinge
sempre la
sua ricerca in un continuo compromesso stilistico tra oriente
e occidente.
Lopera
di Gao Yang è raccolta in un prezioso ed esaustivo catalogo
biografico dal titolo Gao Yangs art, pubblicato
dalleditore HK t&s Printing Ltd. nel marzo 2008, a
cui si aggiungerà una pubblicazione, stampata in occasione
della mostra alla Fyr arte contemporanea, con il testo critico
di Maurizio Vanni, storico e critico darte.
La mostra,
realizzata con il supporto di Beijing Jiapu International Cultural
Develop, Ltd., ha il patrocinio dellIstituto Italiano
di Cultura a Pechino e di numerosi istituzioni ed organizzazioni
artistiche cinesi.
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Gao Yang: Il sangue
del bisonte coraggioso e limpatto sulla vita.
Se artista è colui che vive per larte, per la sua
arte, Gao Yang rientra sicuramente in questa categoria. Non
è il solo ovviamente, anzi, posso dire che ne conosco
molti, e molti stanno a Firenze, città dove ho la fortuna
di vivere fra un viaggio e laltro. Ognuno affronta la
propria arte con uno spirito diverso, chi in modo preciso e
metodico, chi come esercizio fisico e mentale. Gao si pone allarte
con la forza del sangue del bisonte coraggioso.
Questa espressione del poeta e critico darte Daozi, che
ho trovato nel suo ultimo catalogo antologico, mi ha colpito
ed esprime correttamente la caparbia ostinazione dellartista
nellaffrontare la sua arte quotidianamente.
Ogni giorno, ogni giorno, Gao deve procedere nel cammino che
ha scelto e che lo assorbe totalmente. Ogni giorno deve lasciare
impresso sulla tela il segno di come quel giorno egli è
cambiato, cresciuto, maturato.
La forza di questo bisonte non è però nel gridare
forte la rabbia, la protesta, il disagio, come spesso si riscontra
nel lavoro di tanti artisti e tantomeno nel compiacersi della
propria bravura. La sua forza sta nel volersi ostinatamente
confrontare con se stesso: indagarsi, cercarsi, ritrovarsi adulto
e poi mettersi in gioco, riscoprirsi bambino, ingenuo, dolce,
a giocare con le cose, allineare oggetti, sceglierli
con cura per la forma e il colore. E un gioco? Forse sì.
Già fatto da altri? Ma i bambini giocano sempre allo
stesso modo! Quando ha ripreso a giocare però, Gao era
già un pittore di grande valore, che riceveva premi e
riconoscimenti e stava per essere annoverato come un talento
inconsueto. E qui però, e la storia dellarte
ce lo dimostra, che comincia a rivelarsi il vero artista.
Quando lartista
fa un passo indietro ecco che ritrova la sua libertà,
la purezza ed inizia il vero dialogo con se stesso. Questo ha
fatto Gao Yang nel passaggio dalla pittura più convenzionale
alla serie di opere che egli chiama mixed media.
Inizia un percorso più strettamente legato al quotidiano,
alla memoria del suo tempo ed ogni giorno aggiunge un pezzo
alla storia. Ma è solo sempre un confronto con se stesso,
un bisogno di esplorarsi per procedere nella conoscenza di sé
e recuperare quindi un sano spirito giocoso e incontaminato,
capace però di testimoniarci unepoca, di raccontarci
chi siamo e porci qualche doverosa riflessione.
Rosanna Ossola
FYR arte contemporanea - director
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GAO
YANG: TIMES
DIARY - DIARI DEL TEMPO
Una selezione di venticinque opere per illustrare la produzione
pittorica recente di un artista prolifico ed energico. Tele
dalle dimensioni abbondanti, risalenti tutte al periodo mixed
media che rappresentano la tappa ultima di una evoluzione
stilistica decennale approdata oggi ad una consapevole e originale
realizzazione.
Lartista riassembla e riplasma materiali naturali e artificiali,
oggetti e frammenti, rifiuti industriali e simboli della società,
senza sosta incolla, contamina i tratti pittorici e questo modo
di combinare il materiale con la trama cromatica porta i lavori
verso la tridimensionalità, a volte tendendo verso linstallazione.
Ogni opera propone una quantità quasi infinita di informazioni
e unattenta osservazione porta lentamente a scoprire i
tanti piccoli particolari che compongono la trama complessa.
Si ha una sensazione di trovarsi di fronte a paesaggi immaginari,
ai non luoghi impregnati dellodore del mare Mediterraneo
o immersi nelle grandi dinastie cinesi del passato. Entrare
in questo spazio fittizio è come vivere unesperienza
sensoriale e onirica in cui la traccia energica del colore e
la tridimensionalità degli oggetti lasciano una sensazione
di disorientamento e stupore insieme.
Gao Yang è
un artista che ha consacrato tutta la sua esistenza allarte
e che nellarte stessa trova la sua unica ragione di vita.
Negli ultimi anni della sua vita il carattere è mutato
drasticamente insieme allo stile delle opere, chiudendosi nellintimità
fra sé, la tela e il colore. E lesperienza
di un bisonte coraggioso che decide di tirarsi indietro
rispetto alle contaminazioni dellarte contemporanea cinese
e di consacrarsi esclusivamente alla sua ispirazione personale.
Il villaggio artistico di Song Zhuang, in cui Gao Yang risiede
dal 2005, propone questo clima di tranquillità, immerso
nel verde e nella pace della campagna, e anche se risulta essere
una delle più promettenti e interessanti realtà
artistiche della scena pechinese per la presenza di oltre tremila
studi di artisti ed una ventina di musei e grandi spazi espositivi,
permette allartista di creare nella sua più totale
libertà espressiva.
La mostra comprenderà anche alcuni inserimenti di opere
risalenti alle fasi stilistiche precedenti, e che collocano
storicamente Gao Yang nella complessa realtà dellarte
contemporanea cinese. Memorie delle performance e di importanti
momenti artistici del passato che ci permettono di assaporare
la sua instancabile energia creativa.
Organizzazione: FYR arte contemporanea e Beijing Jiapu International
Cultural Develop, Ltd
Progetto: Rosanna Ossola e Yang Lihong
Coordinazione artistica: Ornella De Nigris
Traduzioni: Ornella De Nigris
Sponsor: Beijing Jiapu Int.
Curatore: Maurizio Vanni
Logistica: Savino Del Bene
Ufficio Stampa: ChC Adv
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